Ad accrescere la sensibilità del fenomeno è l'elevato numero dei lavoratori 765.818 e di 8.961.159 studenti nel solo anno 2002 (dati Istat).

A complicare di molto il percorso per la messa in sicurezza di quest'importante Istituzione sono sicuramente i problemi legati alle reali carenze strutturali (quanto accaduto al Liceo Darwin purtroppo ne è un tragico esempio) sia la mancanza di conoscenze specifiche da parte degli organi preposti.

L'obbiettivo del documento è proprio quello di accrescere la conoscenza dei rischi presenti da quello biologico a quello chimico e fisico e di porre le basi per il miglioramento continuo, tenendo strettamente saldo il concetto che intercorre un po in tutte le realtà lavorative correlato agli interventi da realizzare e alle risorse disponibili.

 

Ma quali sono le principali patologie prevalenti che si possono trovare negli ambienti di lavoro delle scuole?

Sicuramente un posto in prima fila occupa il rischio biologico con i principali esponenti quali i virus influenzali e parainfluenzali, le parassitosi e molte patologie allergiche.

Come segnalato dalla pubblicazione, ad accrescere sempre di più la possibilità di contatto con le potenziali sorgenti di rischio vi sono sicuramente l'affollamento dei locali scolastici che ospitano gli studenti (di tutte le età), la mancata manutenzione degli impianti areaulici e idrosanitari e l'inadeguata o insufficiente ventilazione all'interno degli ambienti di lavoro, la presenza di muffa negli edifici scolastici e la spesso carente e poco accurata pulizia degli edifici.

Ogni anno questo rischio ha un impatto notevolissimo sui lavoratori e sui giorni di assenza, per prevenire l'insorgenza di tali problemi è possibile, consultando l'elaborato, trovare le principali misure preventive e protettive che devono diventare insieme alla discipline standard argomenti di interesse scolastico trattati, discussi e in continua evoluzione.

 

Rimandiamo interamente alla lettura dello studio pubblicato dall'inail, scaricabile in formato integrale.

 

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