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FEB
News GMT Consulting
Confermate le condanne per i fatti di Rivoli nel 2008
Sono
passati 6 anni da quando è crollato il soffitto di un'aula, la 4D del
tristemente noto Liceo Scientifico Darwin di Rivoli, Torino. A perdere la
vita in quel tragico giorno un giovanissimo studente di 17 anni. La
causa del crollo: un cedimento strutturale.
Per
comprendere di chi sono le responsabilità e cosa si deve fare in
futuro per evitare tragedie simili è necessario fare un piccolo
passaggio tra le sentenze che si sono susseguite fino a quella
definitiva emanata dalla Suprema Corte.
Il
primo passo compiuto dalla Magistratura, sotto il nome del
Procuratore Raffaele Guariniello, ben noto per il suo impegno in prima
linea sul fronte della sicurezza, è stato quello
di aprire un'inchiesta per omicidio e disastro colposo.
Il
15/07/2011, la sentenza di Primo Grado porta alla sola condanna di 4
anni il funzionario della Provincia di Torino in quanto negli anni 80
aveva provveduto a dirigere i lavori che hanno portato alla
ristrutturazione della scuola.
Il
28/10/2013 la sentenza di secondo grado emanata dalla Terza Sessione
della Corte d'Appello di Torino, ha giudicato colpevoli i 3 imputati, tecnici
che hanno succeduto Michele del Mastro, estranei al momento della
prima sentenza e colpevoli nella sentenza definitiva. La motivazione
risiede nel fatto che i tre imputati avevano le competenze
professionali per effettuare il controllo e la verifica dell'edificio, potendo prevenire
quindi i rischi dovuti al cedimento strutturale del controsoffitto.
La
lunga lista delle persone che non hanno vigilato sulla corretta
applicazione della normativa non finisce qui. All'interno del
processo di secondo grado vengono riconosciuti responsabili e
condannati, oltre ai 4 tecnici esterni anche i tre insegnanti che
avevano ricoperto il ruolo di RSPP del Liceo.
Tutta
la vicenda Giudiziaria si conclude quando il 3/02/2015, in seguito
alla richiesta del Procuratore Generale di rigettare i ricorsi degli
imputati, arriva invece la conferma finale per i tecnici della
Provincia di Torino e per i tre RSPP interni.
Le motivazioni della sentenza devono ancora essere pubblicate, ma il rilievo dei Giudici è che nel tempo intercorso dal 1984 fino
al 2008 nessuna ispezione o verifica è stata condotta ai fini di
valutare lo stato strutturale dell'edificio ed eventualmente
evidenziarne le gravi lacune della struttura.
I
tecnici e i responsabili quindi non hanno mai stabilito un apposito
programma di verifica, “ciò che non si conosce - precisa la Corte
- non può essere lasciato insicuro”.
Il
Liceo Darwin come tutte le tragedie del mondo del lavoro che si
consumano in Italia con numeri veramente inaccettabili, ci
lascia un importante insegnamento: al di la della sentenza e della ricerca necessaria del colpevole, quello che
deve starci a cuore e che la salute e la sicurezza dei nostri figli,
parenti e nipoti non può essere messa in secondo piano.
Si
rende necessario quindi, soprattutto per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, un grande lavoro in sinergia fra tutte le
parti interessate, professionisti esterni, enti pubblici e professionisti
interni, al fine di scongiurare rapidamente il più possibile situazioni analoghe, che hanno
procurato immenso dolore per le gravi perdite.
Più a monte però, se è vero che diversi tragici incidenti hanno interessato gli edifici scolastici nel recente passato, e hanno giustamente attirato l’attenzione dei media sul tema della sicurezza nelle scuole, ci si domanda, fra gli addetti ai lavori e non solo, come mai le norme attuative necessarie per l'applicazione del D.lgs. 81/08 (art.3, c. 2) nell'ambito delle
istituzioni scolastiche, ad oggi, non sono ancora state emanate? Ci si aspetterebbe infatti che la maggiore attenzione e sensibilità su argomenti di questo genere venisse proprio dalle Istituzioni.
Sarà interessante comunque leggere le motivazioni della sentenza, al fine di capire come la S.C. ha definito i profili di responsabilità dei diversi soggetti coinvolti a vario titolo nella vicenda, fra cui i RSPP, che, pur nell'inerzia generale del sistema, è stato giudicato che avrebbero dovuto agire diversamente, e sono stati quindi ritenuti colpevoli.
La nostra pagina sulla sicurezza sul lavoro, in Area QSA.
06/02/2015
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