Certificazione Parità di Genere UNI/PdR 125:2022La legge n. 162/2021 in attuazione del Piano Nazionale Ripresa Resilienza (PNRR), prevede che dal 1 Gennaio 2022 tutte le imprese con più di 50 dipendenti redigano un rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile, in ognuna delle professioni e in relazione allo stato di assunzioni.

Il rapporto deve essere redatto ogni 2 anni e trasmesso dall'azienda alle rappresentanze sindacali aziendali entro il 31 Dicembre dell'anno corrente.

I datori di lavoro rimangono obbligati per legge ad ottemperare agli obblighi, se così non fosse rincoreranno in sanzioni.
Diventa quindi una necessità per le organizzazioni strutturare un proprio Sistema di Gestione dell’Inclusione.
Inoltre la Gender Equality, (parità di genere) è un obiettivo cardine per lo sviluppo sostenibile fissato dall’ONU.

Certificazione Parità di Genere PdR UNI 125:2022, gender equality, PNRR e scenario europeo

È ormai riconosciuto che le aziende di maggiore successo sono quelle che al loro interno mantengono un modello di lavoro basato sull’inclusività.
Le imprese con alto tasso di Gender Equality risultano essere anche le più profittevoli: (+25-35% rispetto ai competitors).
Le stesse risultano quelle con un più alto tasso di innovazione (+20%) e una migliore capacità di gestire i processi decisionali ed aziendali.

Inoltre le politiche di inclusione adottate dalle aziende, non apportano solo dei benefici economici come rilevato ma se proiettate all'esterno dell'organizzazione stessa, apportano un beneficio d'immagine e di reputazione.
Quest'ultimo elemento da non sottovalutare nel mercato ultra-competitivo di oggi, perchè spesso la Gender Equality è requisito fondamentale per collaborare con molte grandi aziende, enti e bandi nazionali ed internazionali. Inoltre viene anche considerata dai consumatori finali che sono sempre più attenti ai temi di inclusività.

Il PNRR, come già descritto sopra, sottolinea l’importanza del ridurre le disparità, infatti sono ben 9,81 miliardi i fondi stanziati per lo sviluppo di politiche di inclusione sociale.

La norma PdR UNI 125:2022, introdotta dallo stesso PNRR, definisce le linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere, questa prevede l’adozione di specifici KPI riguardanti le politiche di parità di genere nelle organizzazioni che permettano la misura, la rendicontazione e la valutazione dei dati relativi al genere nell'impresa con l’obiettivo di colmare i gap.


Questo inoltre sarà la base per instaurare nella mentalità e nel DNA delle imprese la Gender Equality e produrre un cambiamento duraturo nel tempo.

Certificazione Parità di Genere PdR UNI 125:2022 quali sono i criteri per ottenere la certificazione Gender Equality?

La certificazione PdR UNI 125:2022 (Parità di Genere) potrà essere rilasciata a tutte quelle imprese che avranno adottato politiche e misure organizzative di inclusione efficaci, con l'obiettivo di ridurre il gap di genere.

Le misure attuate dall'azienda dovranno coinvolgere determinate aree, ognuna di queste ha un peso specifico in termini di valutazione. Se la valutazione complessiva delle misure adottate nelle aree di interesse avrà un punteggio totale di almeno 60, l'azienda potrà ottenere la certificazione di parità di genere.

Le aree considerate al fine della valutazione per l'ottenimento della certificazione sono:

  • processi HR 10% valutazione
  • strategia 15% valutazione;
  • governance 15% valutazione;
  • opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda 20% valutazione;
  • equità remunerativa per genere 20% valutazione;
  • tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro 20% valutazione;

A questi indicatori, vengono attribuiti punteggi con valori calibrati ad aspetti quali dimensione e contesto aziendale.
La certificazione per la Parità di Genere è applicabile a qualsiasi tipo di organizzazione sia del settore: privato, pubblico o senza scopo di lucro, indipendentemente dalle dimensioni e dalla natura dell’attività.

Certificazione Parità di Genere PdR UNI 125:2022, quali sgravi fiscali - contributivi e quali sono i vantaggi per l'azienda certificata?

La certificazione per la Parità di Genere è una delle misure inserite dal Governo nella missione 5: "inclusione e coesione"del PNRR. Certificandosi l'azienda avrà l'opportunità di accedere a sgravi fiscali - contributivi fino a 50 mila euro e a premialità nella partecipazione a bandi italiani ed europei.
Nello specifico sono previsti importanti sgravi contributivi, ai datori di lavoro in possesso della certificazione è riconosciuto per tutto il 2023 un esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro in misura all 1% nel limite massimo appunto di 50 mila euro annui.

Per quanto concerne i bandi di gara per la concessione degli aiuti da parte dello Stato, sarà tenuto conto delle aziende che avranno ottenuto tale certificazione, rispetto alle organizzazioni sprovviste della Certificazione Parità di Genere (PdR UNI 125:2022).

Importantissimo sottolineare che solo le certificazioni con i loghi di Accredia e UNI consentono alle aziende di accedere ai benefici fiscali e di ottenere le premialità negli appalti pubblici previsti dalla legge.
Questo perché sono gli unici riconosciuti dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 aprile 2022.

Le aziende devono verificare che l’organismo a cui si rivolgono per l'iter di certificazione sia accreditato da Accredia, in base al regolamento vigente (CE 765/08) per certificare secondo la norma UNI/PdR 125:2022.
Nel mercato esistono diversi certificati emessi da enti non accreditati e questi non sono validi al fine degli sgravi fiscali e delle premialità dei bandi, bisogna quindi avere la certezza che l'ente certificatore sia stato accreditato da Accredia e che abbiano loro stessi adottato un sistema di gestione conforme alla prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022.

Certificazione Parità di Genere: Incentivi e Vantaggi per un Mercato del Lavoro Equo e Attrattivo

L'introduzione di un sistema di certificazione della parità di genere è una misura voluta e viene descritta nell'ambito della Missione 5 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
La nuova certificazione voluta fortemente dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri e attuato da Unioncamere, mira a promuovere la riduzione del divario di genere e l'empowerment femminile nelle aziende.

Gli ambiziosi e opportuni obiettivi mirano al miglioramento dell'Indice dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere entro il 2026, posizionando l'Italia più in alto nella classifica europea.

Inoltre l'Avviso pubblico offre un totale di 4 milioni di euro per assistenza tecnica, accompagnamento e certificazione della parità di genere alle micro, piccole e medie imprese.
La certificazione non solo facilita l'impegno delle aziende nelle politiche di parità di genere, ma offre anche significativi vantaggi finanziari, perché si affiancano agli incentivi già previsti dal codice degli appalti e agli esoneri contributivi.

Non da meno, la certificazione agisce positivamente sull'employer branding, migliorando la reputazione aziendale e rendendo l'azienda più attrattiva sul mercato del lavoro.

La certificazione che contribuisce a introdurre una nuova cultura aziendale basata sul merito, sulla valorizzazione delle competenze individuali e sulla conciliazione tra vita professionale e personale. Questi benefici non solo promuovono la parità di genere ma migliorano anche l'immagine e l'efficacia delle aziende nell'ambito professionale.

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