Interpello su seminterrati come luoghi di lavoro

La Commissione risponde sulle autorizzazioni ex Art. 65 T.U.

Interpello autorizzazioni al lavoro nei seminterrati
 
Sono moltissimi i casi in cui i lavoratori, specialmente nella Regione Lombardia ma non solo, svolgono la propria attività di lavoro in locali situati in ai piani seminterrati e/o sotterranei.
Per cercare di fare chiarezza sulla possibilità o meno di adibire lavoratori in questi luoghi “particolari”, e prima di arrivare alla risposta della Commissione Interpelli, bisogna comprendere al meglio quanto espresso dall'articolo 65 del D.Lgs 81/08 e s.m.i..
 
Stando a quanto sancito dal primo comma del medesimo art.65 esiste un divieto in capo al Datore di lavoro di destinare detti locali chiusi allo svolgimento delle attività lavorative. I commi successivi però, parliamo del 2° e del 3°, evidenziano come sia possibile adibire a luoghi di lavoro, i su menzionati ambienti, in deroga a quanto definito nel primo comma a patto che il DL lo faccia per particolari esigenze tecniche, garantendo però un'adeguata illuminazione e un adeguato ricambio d'aria (anche tramite respirazione forzata o metodiche simili).
 
Nel corso degli anni diversi organi, come i Tribunali Penali, e le diverse Normative sull'edilizia scolastica che si sono susseguite, hanno dato diverse definizioni sugli ambienti interrati o seminterrati.
In riferimento proprio ai commi 2, 3, L'Ordine Nazionale degli Ingegneri si è rivolto alla Commissione Interpelli per la conferma riguardante la permanenza dei lavoratori per l'intera durata della giornata lavorativa.
 
Il primo aspetto di notevole importanza è quanto stabilito dall'art. 65 comma 3 ovvero la facoltà in capo all'organo di vigilanza di consentire l'uso dei locali “senza finestre” anche per altre attività lavorative non necessariamente caratterizzate da esigenze tecniche (si veda il comma 2 dell' D.Lsg 81/08), a patto che le lavorazioni non diano luogo per nessun motivo ad emissioni di agenti nocivi, rispettando in pieno il comma 2 e tutelando sempre il bene primario ovvero la salute e la sicurezza dei lavoratori.
 
Ricordiamo poi l'indispensabile valutazione del rischio derivante dal gas naturale Radon, pericoloso cancerogeno, per cui la ASL Milano ad esempio chiede sempre, anche in deroga alle linee guida nazionali, la campagna di misurazione, per qualsiasi seminterrato per cui si intenda chiedere l'autorizzazione all'utilizzo come ambiente di lavoro, ai sensi dell'art. 65 del T.U.
 
Andiamo all'interpello 5 del 2015:
Il provvedimento di autorizzazione all'utilizzo dei locali sotterranei deve essere motivato in ordine a quanto previsto al comma 3 che impone che le lavorazioni non diano per nessun motivo e in nessuna quantità emissioni di agenti nocivi e la verifica imprescindibile delle condizioni di corretta aerazione, illuminazione e temperatura.
In riferimento all'orario di lavoro, precisa la commissione interpelli che lo stesso “deve trovare una concreta e determinata motivazione collegata alle esigenze imposte dalla normativa”.
 
Per maggiori informazioni scaricate il testo integrale dell'Interpello [PDF Adobe Acrobat - 252.42 KB]
 
 
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30/06/2015

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