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Il Comitato europeo protezione dati avvia percorso di revisione GDPR per normativa più chiara, uniforme e accessibile, con focus su PMI
Il Regolamento (UE) 2016/679, meglio conosciuto come GDPR, rappresenta dal 2018 il pilastro della protezione dei dati personali in Europa.
Tuttavia, a quasi dieci anni dalla sua applicazione, le istituzioni europee hanno avviato un percorso di aggiornamento e revisione, con l’obiettivo di migliorare la chiarezza delle disposizioni, armonizzare l’applicazione tra gli Stati membri e semplificare gli adempimenti, in particolare per le piccole e medie imprese (PMI).
Revisione GDPR: Le motivazioni dell’aggiornamento

L’EDPB (European Data Protection Board) ha sottolineato che, sebbene il GDPR abbia rappresentato un importante passo avanti per la tutela dei diritti digitali, l’applicazione pratica della norma ha evidenziato criticità e disomogeneità tra i vari Paesi europei.
Molte autorità garanti hanno infatti interpretato alcune disposizioni in modo differente, generando confusione tra le organizzazioni che operano in più Stati membri.
Inoltre, le PMI e le realtà con risorse limitate hanno spesso incontrato difficoltà nel comprendere e rispettare gli obblighi richiesti, a causa della complessità della normativa e della scarsità di strumenti pratici di supporto.
Per questo motivo, la revisione del GDPR mira a rendere le regole più omogenee, accessibili e facilmente applicabili, senza snaturare i principi di tutela che ne costituiscono la base.
Revisione GDPR: Le aree chiave di intervento individuate dall’EDPB
Durante la riunione di Helsinki, l’EDPB ha delineato alcune priorità di aggiornamento. Tra queste spicca la proposta di creare modelli standardizzati di documentazione, che possano essere utilizzati dalle organizzazioni per dimostrare la conformità alle prescrizioni del regolamento.
Questi modelli comprenderebbero registri dei trattamenti, informative, valutazioni d’impatto e altre procedure fondamentali, in modo da garantire un approccio coerente in tutta l’Unione Europea.
Un altro punto centrale riguarda l’introduzione di uno schema europeo unificato per la notifica delle violazioni dei dati personali (data breach). Oggi, ogni Stato membro adotta criteri e modalità di comunicazione differenti, rendendo complesso per le imprese multinazionali gestire tempestivamente gli incidenti di sicurezza. L’obiettivo è quello di istituire una piattaforma o un modello comune per semplificare le segnalazioni e ridurre le discrepanze operative.
Infine, l’EDPB propone di accompagnare la revisione con una serie di strumenti pratici di supporto: guide, checklist, domande frequenti e materiali esplicativi, destinati soprattutto alle PMI. Questi strumenti, redatti in modo chiaro e operativo, dovrebbero aiutare le organizzazioni a comprendere meglio gli obblighi normativi, riducendo il rischio di errori e sanzioni.
Una visione internazionale per la protezione dei dati
Un altro aspetto rilevante emerso dal confronto riguarda la necessità di rafforzare la cooperazione internazionale in materia di protezione dei dati. L’EDPB ha infatti proposto di coinvolgere anche autorità e organismi di Paesi extraeuropei, come Stati Uniti, Canada e alcune nazioni asiatiche, per promuovere una maggiore armonizzazione globale.
In un contesto sempre più interconnesso, dove i flussi di dati attraversano costantemente le frontiere, è essenziale garantire regole comuni che tutelino in modo uniforme cittadini e imprese, indipendentemente dalla loro sede operativa.
Impatti per le organizzazioni e le imprese europee
L’avvio della revisione del GDPR rappresenta una fase cruciale per tutte le organizzazioni che trattano dati personali. Le imprese europee, in particolare, dovranno prepararsi a una possibile riorganizzazione dei propri sistemi di compliance.
Le modifiche previste non dovrebbero stravolgere l’impianto generale del regolamento, ma potrebbero introdurre novità sostanziali in termini di modulistica, procedure e semplificazioni operative.
Per questo motivo, è consigliabile che le aziende inizino a verificare lo stato attuale della propria conformità, aggiornando documentazione, informative e processi interni. Un’adeguata preparazione consentirà di adattarsi rapidamente alle nuove linee guida una volta che saranno approvate.
I prossimi passi: dal lavoro dell’EDPB al Parlamento europeo
Come indicato durante la riunione, le proposte elaborate dall’EDPB verranno ora trasmesse al Parlamento Europeo e alla Commissione Europea, che avvieranno la fase istituzionale di revisione del regolamento.
Questo percorso, che si svilupperà nei prossimi mesi, porterà alla definizione di nuove regole, modelli e strumenti operativi volti a migliorare l’efficacia del GDPR e la sua applicabilità quotidiana.
Si tratta di un passaggio importante che, secondo gli esperti, potrebbe rendere la protezione dei dati non solo un obbligo normativo, ma anche un elemento strategico di trasparenza e fiducia per cittadini e imprese.
L’aggiornamento del GDPR segna una tappa fondamentale nell’evoluzione della protezione dei dati personali in Europa. Dopo anni di applicazione e confronto sul campo, emerge la volontà di rendere la normativa più chiara, uniforme e vicina alle esigenze reali delle organizzazioni.
Le iniziative proposte dall’EDPB – dalla creazione di modelli standardizzati alla semplificazione delle notifiche, fino agli strumenti di supporto per le PMI – rappresentano un passo avanti verso una governance dei dati più moderna, pragmatica e sostenibile.
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