Valutazione del rischio chimico: fibre artificiali vetrose, linee guida

Disponibile un documento di supporto aggiornato per la corretta applicazione della normativa

 

Il rischio chimico negli ambienti di lavoro è sempre in continuo aggiornamento grazie ai progressi scientifici e tecnologici, che contribuiscono non solo ad aggiornare le normative, ma anche a chiarire sempre di più la correlazione delle sostanze adoperate nei diversi cicli produttivi e l'insorgere di molte patologie.

A tal proposito, le fibre artificiali vetrose, più comunemente conosciute come FAV, sono una famiglia di materiali comunemente utilizzate per la produzione di altro materiale strutturato e composto, avente caratteristiche avanzate sotto il profilo della resistenza meccanica, fisica, e chimica.

Nel mese di novembre 2016 è stato approvato il testo aggiornato sulle fibre artificiali vetrose, contenente le nuove linee guida approvate dalla Conferenza Stato-Regioni su proposta del Ministero della Salute arricchite con le ultime disposizioni Comunitarie e con tutte le novità introdotte dal regolamento CLP e dal regolamento 1357-2014, che ha modificato le regole per l’attribuzione del codice CER.

In particolare l’elaborato traccia una significativa panoramica dei rischi chimici derivanti dall’esposizione non controllata a tali fibre e approfondisce le fasi di lavoro che sono ritenute maggiormente a rischio come la lavorazione primaria, il trasporto e l’installazione, e/o la rimozione da parte di ditte specializzate, di tutto il materiale contenente le FAV.

Chiaramente i settori più interessati per la maggiore presenza di fibre sono: l’edilizia, l’industria in genere, e i trasporti. Il contatto diretto tra lavoratore e fibra chimica, avviene principalmente per via inalatoria dalle polveri disperse.

Ricordiamo infine, che cosi come sancito dall’art. 224 del D.Lgs 81/08 e s.m.i. che dopo un attenta e obbligatoria analisi dei rischi derivanti dalla presenza di tutti i prodotti chimici, il Datore di lavoro deve mettere in campo le previste misure generali di tutela nei confronti di tutti i lavoratori esposti, senza trascurare le importanti fasi di formazione e informazione continua.

Un ruolo fondamentale in tal senso è quello del Medico competente che deve garantire un alto livello di prevenzione grazie allo strumento della sorveglianza sanitaria.

Per maggiori informazioni scaricate la Linea guida FAV 2016

Visitate la nostra pagina tematica sulla valutazione del rischio in Q.S.A.

15/12/2016

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