Stress e produttività: lo studio dell'OSHA

Benessere dei lavoratori fondamentale per la produttività

Uno studio dell' Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro (OSHA), recentemente presentato alla conferenza di Helsinki, ha evidenziato una rapporto evidente e costante fra lo stato complessivo di benessere dei lavoratori, e la produttività sul posto di lavoro.
Il lavoro ha individuato alcuni elementi comuni che sottostanno ad una condizione di benessere, propedeutica e indispensabile ad un'elevata produttività:
- benessere sociale in relazione a familiari ed amici, e alla propria comunità;
- benessere economico;
- salute;
- appagamento in ambito professionale e di carriera.
I risultati sono coerenti con la definizione di WAW elaborata dalla World Health Organization, l'Organizzazione mondiale della sanità “Un ambiente di lavoro sano è quello in cui i lavoratori e i dirigenti collaborano per favorire un continuo processo di miglioramento, per proteggere e promuovere la salute, la sicurezza e il benessere di tutti i lavoratori e la sostenibilità del posto di lavoro sulla base di esigenze individuate”.
La correlazione fra benessere e produttività è invero riconosciuta come necessaria ormai da tutte le principali agenzie internazionali come per esempio L'International Labour Organization, che ha tracciato un quadro ideale che deve comprendere ogni aspetto, dalla qualità e sicurezza del luogo di lavoro, al clima e all'organizzazione aziendale, fino alla percezione soggettiva dei singoli lavoratori. L'ILO definisce il benessere come “fattore chiave” per il successo nel lungo termine di un'azienda.
Nonostante questa conformità di risultati delle indagini e studi effettuati dalle varie organizzazioni, rimane difficile tuttavia tracciare un quadro univoco a livello europeo, con definizioni comuni, e possibilità in qualche modo di comparare situazioni molto diverse fra loro, mettendole in una scala di valori. Il concetto di “WAW” Wellbeing At Work, è quindi qualcosa di ancora non completamente definito, per via della difficoltà di individuare elementi di raccordo fra le oggettive diversità a livello sociale, culturale e psicologico, all'interno dell'UE e dei singoli paesi stessi.
Fattori di stress individuati dallo studio europeo dell'OSHA sono:
- l'instabilità del posto di lavoro, e relativa paura della perdita dell'occupazione;
- il tendenziale aumento generalizzato dei carichi di lavoro;
- cattivo bilanciamento fra lavoro e vita privata.
Chiaramente la profonda e prolungata crisi economica che attraversa il vecchio continente ha contribuito largamente alla diffusione e all'incremento di questi fattori negativi, che sono maggiormente evidenti nei paesi più colpiti. Le soluzioni individuate e suggerite dall'Agenzia europea sono costituite da una maggiore uniformità e coordinamento delle politiche di sostegno, e una maggiore collaborazione fra lavoratori e management, all'interno di progetti e programmi specifici, che dove applicati hanno dato buoni risultati. Fra i casi di successo citati, vi è un'iniziativa dell'italiana Ferrero in Francia, che ha conseguito importanti obiettivi di miglioramento aziendali e dei lavoratori.
Scaricate il rapporto dello studio OSHA in formato PDF (in inglese).

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16/09/2013

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