Stress lavoro-correlato: pubblicata la delibera con le linee di indirizzo per una sorveglianza sanitaria più efficace

Indicazioni operative per valorizzare il ruolo del medico competente e migliorare qualità e appropriatezza degli interventi aziendali

Stress lavoro-correlato: pubblicata la delibera con le linee di indirizzo per una sorveglianza sanitaria più efficaceÈ stata pubblicata la delibera che introduce nuove linee di indirizzo finalizzate alla promozione dell’efficacia della sorveglianza sanitaria svolta dai medici competenti, con particolare attenzione al rischio da stress lavoro-correlato e, più in generale, ai rischi psicosociali.

Il documento rappresenta un riferimento utile per rendere più omogenei e concreti gli approcci di sorveglianza sanitaria, rafforzandone la qualità e l’appropriatezza, soprattutto nei contesti dove i segnali di disagio organizzativo o individuale possono emergere in modo graduale e non sempre evidente.

Il tema dello stress lavoro-correlato, infatti, richiede strumenti e sensibilità diverse rispetto ai rischi tradizionali: non si tratta solo di individuare un’esposizione “misurabile”, ma di intercettare indicatori, contesti e dinamiche che possono incidere nel tempo sul benessere e sulla salute psicofisica delle persone.

In questa prospettiva, le linee di indirizzo propongono un quadro operativo che valorizza la sorveglianza sanitaria come parte integrante del sistema di prevenzione aziendale, non come attività isolata o meramente formale.

Medico competente: dalla visita alla partecipazione attiva alla prevenzione

Le linee di indirizzo richiamano in modo chiaro che la sorveglianza sanitaria non può essere ridotta alla sola visita periodica o al giudizio di idoneità. Il ruolo del medico competente è quello di contribuire a una lettura complessiva dei fattori che possono incidere sulla salute dei lavoratori, incluse le condizioni legate a stress e rischi psicosociali.

In termini pratici, questo significa promuovere una sorveglianza più mirata e consapevole, capace di cogliere segnali deboli e tendenze che, se trascurate, possono evolvere in problematiche più strutturate.

Allo stesso tempo, il documento ribadisce l’importanza di mantenere una linea chiara tra ciò che rientra nella sorveglianza sanitaria e ciò che riguarda l’organizzazione del lavoro: la gestione dello stress non si risolve “in ambulatorio”, ma richiede un confronto serio su processi, carichi, ruoli, comunicazione, leadership e clima aziendale. Il medico competente, in questo scenario, può rappresentare un presidio tecnico e sanitario capace di orientare valutazioni e miglioramenti, senza sostituirsi alle responsabilità organizzative del datore di lavoro.

Integrazione con la valutazione dei rischi e coerenza con il DVR

Un passaggio rilevante riguarda l’integrazione tra valutazione del rischio da stress lavoro-correlato e attività di sorveglianza sanitaria. Le linee di indirizzo spingono verso un approccio coerente e collegato: i protocolli sanitari, la lettura dei dati sanitari aggregati e le osservazioni del medico competente dovrebbero dialogare con la valutazione dei rischi aziendale e con il DVR, evitando che i documenti restino “paralleli” e scollegati dalla realtà operativa.

Questo punto è particolarmente importante per le aziende che, negli anni, hanno gestito lo stress lavoro-correlato come un adempimento una tantum. Le indicazioni vanno nella direzione opposta: monitoraggio, aggiornamento e capacità di intervenire quando emergono segnali o cambiamenti organizzativi rilevanti (nuove turnazioni, riorganizzazioni, aumento carichi, conflittualità ricorrente, ecc.).

Indicatori, monitoraggio e strumenti a supporto della sorveglianza sanitaria

Le linee di indirizzo valorizzano l’uso di indicatori e strumenti di monitoraggio come supporto alla sorveglianza sanitaria e alla prevenzione. In ambito stress e rischi psicosociali, il dato “clinico” da solo non basta: è spesso necessario leggere in modo integrato anche segnali organizzativi e collettivi, con attenzione ai gruppi omogenei e alle dinamiche di reparto o di funzione.

In questo quadro, assumono rilievo strumenti come questionari e check-list strutturate, indicatori di benessere e di disagio, osservazione di trend (ad esempio aumento di assenze, rotazione anomala del personale, crescita di conflitti, segnalazioni ricorrenti), sempre con l’obiettivo di orientare interventi preventivi e non di “etichettare” singoli lavoratori. L’impostazione suggerita tende quindi a rendere la sorveglianza sanitaria più solida e più utile, perché capace di produrre evidenze e spunti operativi.

Collaborazione tra figure aziendali: approccio multidisciplinare e responsabilità condivise

Un altro elemento chiave riguarda la necessità di un approccio realmente multidisciplinare. La gestione dello stress lavoro-correlato non può essere affidata a una sola figura e non può essere trattata come un tema esclusivamente sanitario.
Le linee di indirizzo richiamano la collaborazione tra datore di lavoro, RSPP, RLS e medico competente, con un’impostazione che punta a rendere più efficaci le azioni di prevenzione e più credibile l’intero sistema di tutela.

In concreto, ciò significa promuovere scambi informativi corretti, definire ruoli e responsabilità in modo chiaro, gestire le segnalazioni con metodo e costruire interventi che agiscano sulle cause organizzative, quando individuate. È in questa dimensione che la sorveglianza sanitaria può diventare un valore aggiunto: non un atto dovuto, ma un elemento che supporta decisioni e miglioramenti.

Cosa cambia, in pratica, per aziende e professionisti

Per aziende e professionisti della prevenzione, la pubblicazione delle linee di indirizzo rappresenta un’occasione utile per rivedere l’impostazione con cui viene gestita la sorveglianza sanitaria rispetto ai rischi psicosociali.

Non si tratta di aggiungere burocrazia, ma di rendere più efficace ciò che già esiste: protocolli sanitari coerenti, lettura ragionata dei dati, raccordo con la valutazione dei rischi e capacità di attivare azioni mirate quando emergono criticità.

In prospettiva, un sistema di sorveglianza sanitaria più strutturato può aiutare a intercettare prima i segnali di disagio, a ridurre l’impatto sul benessere delle persone e a migliorare la tenuta organizzativa. In altre parole, può diventare uno strumento concreto di prevenzione, non solo un requisito formale.

Per supporto operativo nella gestione dello stress lavoro-correlato, nell’aggiornamento del DVR e nella definizione di protocolli di sorveglianza sanitaria coerenti, è possibile richiedere un confronto con i nostri consulenti. Contattaci qui

Clicca qui per consultare il documento dal sito della Regione Lombardia

17/12/2025

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