Rischio biologico, salubrità aria in ambienti di lavoro, indicazioni INAIL

Nuova procedura INAIL per valutare il rischio bioaerosol in luoghi di grande affluenza come uffici e centri commerciali

 

Agenti biologiciDa diverso tempo sappiamo come il rischio biologico e la qualità dell’aria presente nei nostri ambienti di lavoro, specialmente se contaminata, influisce e non di poco sulla salute delle persone che vi abitano.

Per affrontare il tema in questione il Dipartimento di Prevenzione dell’Inail, ha elaborato un documento sperimentale, composto da 3 capitoli, utile per la determinazione dell’eventuale presenza di spore funginee presenti negli ambienti e nei luoghi, definiti ad alto rischio come le aziende farmaceutiche, i laboratori di ricerca tecnologica, le aziende agro alimentari, gli allevamenti di bestiame, il trattamento di acque e rifiuti, le biblioteche e i luoghi di restauro, ecc..

Cosi come previsto dal D.Lgs 81/08 e s.m.i. è indispensabile occuparsi della valutazione del rischio biologico, visto che per agente biologico si intende ogni microorganismo in grado di portare infezioni, intossicazioni e allergie a carico di diversi organi/apparati.

Uno dei vettori più significativi per il trasporto di tali agenti, è senza dubbio l’aria che viene immessa naturalmente all’interno dei luoghi di lavoro e nelle nostre abitazioni, o in alternativa attraverso sistemi di ventilazione meccanica. Proprio in quest’ultimo sistema è possibile ritrovare, se non adeguatamente manutenuti, diverse forme di vita microbiologica molto pericolosa per la nostra salute, come l'ormai famosa legionella.

Da alcune analisi effettuate in diversi ambienti di lavoro, sono state ritrovate diverse spore funginee, responsabili della nascita e della proliferazione di funghi, spesso associati a sindrome tossica da polvere. A rendere possibile l’infezione dell’organismo ospite, è proprio la temperatura del nostro corpo che insieme ad altri fattori personali, ne favorisce la nascita e la loro proliferazione.

In conclusione il documento chiarisce che l’analisi della concentrazione di ergosterolo, componente indispensabile della membrana cellulare dei miceti, darebbe delle indicazioni sull’andamento delle concentrazioni di spore funginee disperse nell’aria. Per questo motivo gli studi fin ora condotti, potrebbero collegare l’insorgenza delle malattie all’apparato respiratorio con la salubrità degli ambienti lavorativi e non solo.

Per maggiori informazioni scaricate il documento Inail.

07/02/2017

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