Rischi Psicosociali sul Lavoro, numeri in crescita.

Nuovo documento di sintesi di EU-OSHA e Eurofund

 
Oltre ai rischi negli ambienti di lavoro più conosciuti, studiati e approfonditi nel corso degli anni, ne esistono altri che, anche per il numero sempre crescente di casi è sempre più indispensabile approfondire ai fini di migliorare la qualità delle condizioni di lavoro. Stiamo parlando dei rischi psicosociali.
Uno degli obiettivi dell’Unione Europea è proprio quello di promuovere il lavoro e il costante miglioramento delle sue condizioni. Tra gli elementi che costituiscono gli obiettivi della Strategia Europa del 2020 si leggono chiaramente la garanzia della salute per i lavoratori e il benessere duraturo dal primo giorno di lavoro fino alla fine della carriera lavorativa.
La Direttiva storica emanata nel 1989 e meglio conosciuta come Direttiva Quadro, obbliga tutti i datori di lavoro a valutare i rischi lavorativi e ad attuare misure preventive al fine di tutelare i lavoratori da infortuni e malattie professionali. Ne consegue che i rischi psicosociali sono compresi nelle valutazioni, e meritano quindi per la complessità, di essere trattati in maniera approfondita, inserendoli tra tutte quelle strategie preventive messe in campo in ogni azienda.
 
"Rischi psicosociali in Europa: diffusione del fenomeno e strategie di prevenzione" questo è il titolo del documento di sintesi tratto dalla relazione sui rischi psicosociali sul lavoro, redatta dall’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro (EU-OSHA) di concerto con la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound).
In Europa, il 25 % di tutti i lavoratori sostiene di soffrire di stress legato all’attività lavorativa e una percentuale altrettanto interessante riferisce che l’attività lavorativa ha contribuito al peggioramento dello stato di salute.
E' noto che le situazioni di stress riguardano anche e sopratutto il tipo di mansione: le più soggette infatti sono tutte quelle monotone e quelle che sottopongono a grande intensità lavorativa con pieno coinvolgimento del lavoratore sotto il profilo fisico e psichico. Una fetta molto importante, nello scenario delle malattie psicosociali lavoro correlate, occupano anche le violenze e le molestie. La loro segnalazione però avviene molto raramente e ciò potrebbe celare una mancata denuncia da parte dei lavoratori che subiscono tali soprusi e che vedono notevolmente calare il loro stato di attenzione e di concentrazione.
 
L'effetto negativo nella conduzione del proprio lavoro in chiare fasi di stress aumenta esponenzialmente la probabilità di incorrere in infortuninel proprio ambiente lavorativo e il manifestarsi di vere e proprie malattie psicosociali anche al di fuori della realtà lavorativa.
Uno dei fattori che influenza notevolmente la continua crescita sommersa di queste “nuove” patologie professionali è l'aumento della precarietà del lavoro che spinge ogni giorno milioni di lavoratori a svolgere il proprio lavoro con orario non del tutto regolari e per molte ore.
Questo fenomeno ha visto molti paesi presenti nella nostra Comunità e non solo, l'aumento delle segnalazioni legate a diversi aspetti lavorativi negativi come le violenze e le molestie.
 
La conclusione è chiara: la mancata o sottostimata valutazione di tali rischi porta circa l'80% dei datori di lavoro a preoccuparsi per le condizioni di stress legate all'attività con un notevole calo della produttività reale e un aumento del turn-over. Almeno 1 su 5 considera la violenze e le molestie sul luogo di lavoro la preoccupazione più grande.
Sebbene preoccupati però, meno di un terzo delle imprese ha svolto una adeguata valutazione, e dispone di procedure attive adatte a gestire questo genere di rischi.
Sarebbe utile ribadisce European Agency for Safety and Health at Work, fornire alle imprese le informazioni chiare e precise per aiutarle concretamente ad affrontare i rischi psicosociali. Le soluzioni prese in fase di programmazione annuali non sono uguali per tutti ma devono essere ritagliate su ogni azienda al fine di generare l'intervento per eccellenza ovvero quello efficace.
 
Per maggiori informazioni in merito potete consultare l'intero report dell'Agenzia Europea per la salute e la sicurezza sul lavoro cliccando sul seguente link e visitate la nostra pagina tematica sul rischio stress lavoro correlato, in Area sicurezza sul lavoro.
04/02/2015

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