Piano nazionale integrato controlli sicurezza alimentare 2017

PNI rilevate criticità su alimenti, mangimi, benessere e sanità animale e delle piante


 Il Ministero della Salute ha pubblicato la relazione annuale 2017 al Piano nazionale integrato dei Controlli sulla Sicurezza alimentare (PNI), relativa al PNI 2015-2018.

In Italia gli organi di controllo sulla sicurezza degli alimenti sono molteplici: Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero per le Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Capitanerie di porto, reparti specializzati dei Carabinieri per la tutela della Salute e Carabinieri per la tutela Agroalimentare, Regioni e Province autonome e Guardia di Finanza.

La relazione fornisce un quadro di insieme su attività di controllo svolte, non conformità e azioni correttive intraprese; sviluppati in 5 capitoli.

L’intero Sistema dei controlli ufficiali è raggruppato per macroaree in materia di: alimenti, benessere animale, sanità animale,  sanità delle piante, attività trasversali e mangimi. Ove GMT può aiutarvi ad essere conformi agli obblighi di legge in materia di mangimi e nel contempo farvi ottenere la certificazione Fami-QS .

I dati relativi ai controlli effettuati in Italia nel 2017 indicano che la maggior parte dei controlli è eseguita da personale dei Servizi Veterinari e di Igiene degli Alimenti delle ASL. Il numero di controlli svolti dalle ASL, rispetto all'anno 2016, è aumentato a fronte di una lieve diminuzione di controlli svolti dal NAS dei Carabinieri.

Si ricorda che il 2017 è il primo anno di applicazione delle “Linee guida per il controllo ufficiale ai sensi dei Regolamenti (CE) 882/2004 e 854/2004”, con una nuova modulistica che impossibilita la corretta comparazione con i nuovi dati rispetto agli anni precedenti.

Da quanto indicato nella relazione annuale 2017 al Piano nazionale integrato  :

le Regioni hanno rendicontato, come attività delle Asl, il controllo ispettivo di 348.616 tra attività produttive e stabilimenti:

  • 176.217 stabilimenti riconosciuti di prodotti di origine animale, sui quali sono stati effettuati 490.904 ispezioni aventi 39.598 relazioni di non conformità
  • 172.399 sono attività registrate ai sensi del Reg.852/2004 (che richiedono sistemi di autocontrollo alimentare HACCP, per la quale possiamo offrirvi consulenza) di cui 352.621 ispezioni aventi 34.280 infrazioni

Il controllo ufficiale attraverso l’attività analitica di alimenti, bevande e materiali a contatto con alimenti, ha svolto prelievi su 47.804 campioni, sui quali sono stati fatti 118.550 controlli di e sono state rilevate 1.044 irregolarità.

Il Ministero della Salute in collaborazione con il Nucleo anti sofisticazione del Comando Carabinieri per la tutela della salute (NAS), ha eseguito 50.201 controlli, dei quali 30.311 nei settori d’interesse del Piano Nazionale Integrato; vi sono state 11.470 non conformità e 9.465 segnalazioni di operatori del settore all’Autorità amministrativa, 1.333 all’Autorità giudiziaria, con arresto di 16 persone.

Attività di controllo sui prodotti importati è stata svolta con il coordinamento degli uffici periferici del ministero della Salute, con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. L’ICQRF del ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha contribuito con ispezioni e analisi nell’ambito della lotta alle frodi alimentari e della qualità merceologica.

Le maggiori criticità riscontrate nel 2017 sono state:

  1. uso di principi attivi ad azione farmacologica non autorizzati e il non corretto utilizzo di farmaci veterinari;
  2. riscontro di pericoli emergenti tra i contaminanti organici (come le sostanze perfluoroalchiliche PFAS), micotossine e metalli pesanti; problematica di difficile risoluzione tra i contaminanti;
  3. mancato rispetto del buono stato di conservazione degli alimenti (in particolare prodotti ittici);
  4. non conformità a criteri microbiologici di sicurezza alimentare per presenza di Escherichia coli inclusi gli STEC, Salmonella spp e Listeria monocytogenes;
  5. presenza di allergeni non dichiarati negli alimenti (soprattutto soia e uova).

A tal proposito GMT Consulting offre consulenza per le certificazioni BRC-IFS; standard considerati ormai requisito fondamentale per operare nel settore, in quanto rappresentano una grande opportunità per dimostrare l'impegno della vostra azienda e dei rivenditori GDO per quanto riguarda qualità e sicurezza nel rispetto delle norme del settore agroalimentare.

18/09/2018

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