10
MAR
News GMT Consulting
Pubblicata procedura Portale Agenti Fisici
Gli uffici e altri ambienti di lavoro indoor sono ricchi di sorgenti luminose artificiali, infatti in alcuni periodi della giornata, e soprattutto in
alcuni periodi dell'anno non possiamo fare a meno di utilizzare la
luce delle lampade siano esse ad arco, ad incandescenza, alogene a
led a soffitto o a parete, su supporto mobile o fisso ma comunque sia
il tipo o la struttura la loro presenza è fondamentale per il
lavoro.
Anche
se la maggior parte sono caratterizzate da radiazioni ottiche
incoerenti, cioè aventi onde elettromagnetiche con la capacità di
mantenere una certa relazione di fase con se stessa durante la sua
propagazione, a differenza dei laser che sono per lo più ad
emissione coerente, siamo proprio sicuri che il loro effetto sulla salute specialmente per i lavoratori con disturbi
alla vista o con mancanza del cristallino non costituisca un rischio rilevante?
Ci
siamo soffermati più volte nelle precedenti news sull'importanza
della valutazione dei rischi da effettuarsi in maniera globale e
approfondita all'interno di tutti gli ambienti di lavoro. Interpretando in maniera corretta il D.Lgs 81/08 al Capo V
Titolo VIII è necessario prendere in considerazione
anche la protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a
radiazioni ottiche artificiali. Infatti in questa parte del T.U.
della Sicurezza è possibile trovare ampio riscontro e supporto per
tutti i professionisti e per tutti i datori di lavoro per approfondire la tematica in
questione.
Alcuni
studi hanno evidenziato che il problema potrebbe addirittura
riguardare anche le lampade alogene e a basso consumo di cui oggi
abbiamo cominciato una massiccia sostituzione ai fini di ottenere una
luce migliore in termini di resa cromatica ma soprattutto un
risparmio sulla bolletta dell'energia.
Ma
perché la luce può causare problemi alla vista, e sopratutto quali
sono gli spettri di emissione coinvolti?
Dagli
ultimi studi pubblicati è stato evidenziato come
proprio il blu di queste fonti di illuminazione può determinare
effetti negativi sulla retina. Alcuni
dati, non troppo confortanti hanno messo in correlazione la
degenerazione maculare senile, primo problema di cecità nei paesi
occidentali con l'esposizione alle fonti luminose di colore blu.
Nell'attesa
che i dati scientifici possano dirci se dobbiamo intervenire alla fonte con
priorità alta su queste sorgenti, il passo fondamentale è proprio
quello di capire come questo rischio, non poco rilevante, può essere
valutato, e quali misure preventive e protettive è necessario adottare, anche a titolo precauzionale.
Il Portale Agenti Fisici della Regione Toscana nell'ambito del Progetto del
Ministero della Salute – Rischio
da esposizione da agenti fisici negli ambienti di lavoro, con lo
sviluppo e l'adeguamento di nuove banche dati,
ha messo a punto una procedura di calcolo per la valutazione del rischio da sorgenti
led.
Il SPP (Servizio di Prevenzione e Protezione) in fase di riunione
periodica e in fase di rielaborazione della valutazione dei rischi deve chiaramente considerare la tipologia di attività e le
sorgenti di emissione predisponendo una valutazione accurata laddove l'illuminazione con questo tipo di sorgenti diventa consistente.
Visitate
la nostra pagina sulla sicurezza sul lavoro, in Area QSA.
10/03/2015
Tutte le news
Contatta ora GMT per informazioni o preventivi!
Ti rispondiamo entro 24 ore lavorative