La valutazione del rischio illuminazione LED

Pubblicata procedura Portale Agenti Fisici

Gli uffici e altri ambienti di lavoro indoor sono ricchi di sorgenti luminose artificiali, infatti in alcuni periodi della giornata, e soprattutto in alcuni periodi dell'anno non possiamo fare a meno di utilizzare la luce delle lampade siano esse ad arco, ad incandescenza, alogene a led a soffitto o a parete, su supporto mobile o fisso ma comunque sia il tipo o la struttura la loro presenza è fondamentale per il lavoro.
Anche se la maggior parte sono caratterizzate da radiazioni ottiche incoerenti, cioè aventi onde elettromagnetiche con la capacità di mantenere una certa relazione di fase con se stessa durante la sua propagazione, a differenza dei laser che sono per lo più ad emissione coerente, siamo proprio sicuri che il loro effetto sulla salute specialmente per i lavoratori con disturbi alla vista o con mancanza del cristallino non costituisca un rischio rilevante?
 
Ci siamo soffermati più volte nelle precedenti news sull'importanza della valutazione dei rischi da effettuarsi in maniera globale e approfondita all'interno di tutti gli ambienti di lavoro. Interpretando in maniera corretta il D.Lgs 81/08 al Capo V Titolo VIII è necessario prendere in considerazione anche la protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a radiazioni ottiche artificiali. Infatti in questa parte del T.U. della Sicurezza è possibile trovare ampio riscontro e supporto per tutti i professionisti e per tutti i datori di lavoro per approfondire la tematica in questione.
Alcuni studi hanno evidenziato che il problema potrebbe addirittura riguardare anche le lampade alogene e a basso consumo di cui oggi abbiamo cominciato una massiccia sostituzione ai fini di ottenere una luce migliore in termini di resa cromatica ma soprattutto un risparmio sulla bolletta dell'energia.
 
Ma perché la luce può causare problemi alla vista, e sopratutto quali sono gli spettri di emissione coinvolti?
Dagli ultimi studi pubblicati è stato evidenziato come proprio il blu di queste fonti di illuminazione può determinare effetti negativi sulla retina. Alcuni dati, non troppo confortanti hanno messo in correlazione la degenerazione maculare senile, primo problema di cecità nei paesi occidentali con l'esposizione alle fonti luminose di colore blu.
Nell'attesa che i dati scientifici possano dirci se dobbiamo intervenire alla fonte con priorità alta su queste sorgenti, il passo fondamentale è proprio quello di capire come questo rischio, non poco rilevante, può essere valutato, e quali misure preventive e protettive è necessario adottare, anche a titolo precauzionale.
 
Il Portale Agenti Fisici della Regione Toscana nell'ambito del Progetto del Ministero della Salute – Rischio da esposizione da agenti fisici negli ambienti di lavoro, con lo sviluppo e l'adeguamento di nuove banche dati, ha messo a punto una procedura di calcolo per la valutazione del rischio da sorgenti led.
Il SPP (Servizio di Prevenzione e Protezione) in fase di riunione periodica e in fase di rielaborazione della valutazione dei rischi deve chiaramente considerare la tipologia di attività e le sorgenti di emissione predisponendo una valutazione accurata laddove l'illuminazione con questo tipo di sorgenti diventa consistente.
 
 
Visitate la nostra pagina sulla sicurezza sul lavoro, in Area QSA.
10/03/2015

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