13 DIC

Jobs act, controllo a distanza lavoratori, circolare del Ministero

Chiarimenti del Ministero del Lavoro sulla corretta applicazione riguardo i sistemi GPS

 

L’ Ispettorato Nazionale del Lavoro, in seguito alla Circolare n° 2 del 7-11-2016, ha voluto fornire delle indicazioni di tipo operativo, sulla corretta applicazione dei sistemi GPS, alla luce delle modifiche apportate all’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori, Legge 300 del 1970.

Il dubbio operativo principale, riguarda la necessità o meno di richiesta di autorizzazione per l’utilizzo di tali apparecchi, da far pervenire alle Unioni Sindacali e/o all’Ispettorato Nazionale del Lavoro.

In particolare, l’articolo 4 prevede che la procedura per la richiesta di autorizzazione, riguardante l’installazione degli strumenti di tracciabilità del lavoratore, da cui possa scaturire il controllo dei lavoratori a distanza, non deve essere applicata a tutti gli strumenti che possano definire la prestazione lavorativa e/o a tutti gli strumenti di registrazione degli accessi e delle presenze del personale.

A tal proposito, l’Ispettorato del Lavoro si sofferma sul sistema di posizionamento globale, precisando che tale sistema, possibile e diffuso grazie all’utilizzo massivo delle tecnologie come i GPS e gli apparecchi bluetooth, siano di fatto un elemento aggiunto ai normali strumenti di lavoro e per tale ragione deve essere prevista la relativa procedura di autorizzazione.

La circolare precisa infine, che tali strumenti (GPS) se utilizzati di proposito al fine di rendere chiara la postazione lavorativa, situazione palese anche ai lavoratori, e/o se la loro installazione sia prevista da una specifica norma di legge, si pensi al trasporto dei valori con carico superiore a € 1.500.000,00, siano da definire come veri e propri strumenti di lavoro e quindi non più soggetti al previsto iter autorizzativo.

Per saperne di più scaricate la Circolare INL n° 2 del 2016.

 

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