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Analisi dell’andamento nazionale tra cali, incrementi e variazioni territoriali
Nei primi otto mesi del 2025, l’Italia mostra un quadro contrastante in materia di infortuni sul lavoro, casi mortali e malattie professionali. Le rilevazioni più recenti evidenziano un lieve calo complessivo delle denunce di infortunio, ma anche un aumento degli incidenti in itinere e una forte crescita delle malattie professionali.
Questi andamenti riflettono una situazione complessa, nella quale ai progressi in materia di sicurezza si affiancano ancora aree di rischio significative, soprattutto nei trasporti e nella tutela della salute dei lavoratori.
Infortuni sul lavoro in diminuzione, ma aumentano gli incidenti in itinere
Nel periodo compreso tra gennaio e agosto 2025 sono state registrate 271.976 denunce di infortunio in occasione di lavoro, con una riduzione dell’1,6% rispetto allo stesso periodo del 2024. A fronte di questo miglioramento, si osserva un incremento degli infortuni in itinere, saliti a 61.799 casi, pari a un aumento dell’1%.
Questo andamento mette in luce come le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro stiano migliorando, ma i rischi connessi agli spostamenti casa-lavoro continuino a rappresentare una criticità. La sicurezza stradale e l’adozione di politiche di mobilità più sostenibili restano quindi elementi fondamentali per ridurre la sinistrosità complessiva.
Casi mortali: calano quelli sul lavoro, crescono quelli negli spostamenti
Nel periodo considerato si contano 488 denunce di infortunio mortale in occasione di lavoro, 15 in meno rispetto all’anno precedente. In parallelo, gli incidenti mortali in itinere sono aumentati a 186 casi, con una crescita dell’8,8%.
Questi dati confermano un miglioramento delle condizioni di sicurezza nei luoghi di produzione, ma anche una maggiore vulnerabilità legata ai tragitti casa-lavoro. Si tratta di un aspetto su cui sarà necessario intervenire con campagne mirate e politiche di prevenzione dedicate.
Incidenza degli infortuni: trend in miglioramento
Rapportando le denunce al numero di occupati, l’incidenza degli infortuni risulta in calo costante: da 1.317 casi ogni 100.000 lavoratori nel 2019 a 1.125 nel 2025. Anche rispetto al 2024, la diminuzione è pari a circa il 2%.
Per i decessi in occasione di lavoro, l’incidenza scende da 2,13 a 2,02 per 100.000 occupati, segno di un progressivo consolidamento della cultura della sicurezza. Questi risultati testimoniano l’efficacia delle misure di prevenzione e formazione adottate negli ultimi anni, anche se permane la necessità di mantenere alta l’attenzione per garantire un ulteriore miglioramento.
Analisi per settori, territori e categorie di lavoratori
A livello settoriale, l’industria e i servizi mostrano una diminuzione dell’1,5% delle denunce, mentre il settore delle costruzioni segna un aumento del 2,4%, confermandosi tra i comparti più esposti ai rischi fisici e meccanici.
Sul piano territoriale, il calo riguarda quasi tutte le aree del Paese: Nord-Ovest, Sud, Isole e Nord-Est mostrano variazioni negative, mentre il Centro Italia evidenzia un lieve incremento dello 0,8%.
Tra le regioni con le riduzioni più marcate si distinguono Liguria (−4,9%), Toscana (−4,4%), Lombardia e Provincia di Trento (−3,9%), mentre il Lazio segna un aumento del 9,9%.
Sotto il profilo demografico, la riduzione complessiva è trainata dagli uomini (−2,5%), mentre le donne risultano stabili (+0,3%). In crescita invece gli infortuni tra gli over 59 anni (+5,9%), a conferma dell’importanza di strategie di prevenzione dedicate ai lavoratori più anziani.
Malattie professionali in aumento in tutti i comparti
Le malattie professionali denunciate tra gennaio e agosto 2025 ammontano a 64.118 casi, con un incremento dell’8,9% rispetto all’anno precedente. Si tratta di un aumento consistente, pari a oltre 5.200 segnalazioni in più, che interessa tutti i comparti produttivi: +9% per industria e servizi, +8,8% per l’agricoltura e +3,5% per la pubblica amministrazione.
A livello geografico, la crescita più rilevante si registra nel Sud (+20,8%), seguito dal Nord-Ovest (+14,6%).
L’aumento riguarda sia gli uomini (+9,1%) sia le donne (+8,5%), segno che le problematiche legate all’ambiente di lavoro restano diffuse in modo trasversale.
Le patologie più frequenti continuano a essere quelle osteomuscolari e del tessuto connettivo, seguite da disturbi del sistema nervoso e dell’orecchio, malattie respiratorie e tumori professionali. Questi numeri confermano la necessità di rafforzare la prevenzione delle esposizioni croniche e di promuovere interventi ergonomici mirati.
Infortuni tra studenti: lieve aumento nel 2025
Nei primi otto mesi dell’anno, le denunce di infortunio tra studenti di ogni ordine e grado sono state 50.232, con una crescita del 2,5% rispetto al 2024. Questa categoria rappresenta il 13,1% del totale nazionale.
La Lombardia risulta la regione con il maggior numero di segnalazioni, circa il 23% del totale, e un incremento del 4,4% rispetto all’anno precedente. I casi mortali sono stati sette, uno in più rispetto al 2024.
Nel complesso, includendo anche gli studenti, le denunce totali di infortunio registrate tra gennaio e agosto 2025 ammontano a 384.007, con un lieve calo dello 0,7% rispetto al 2024. I decessi complessivi sono stati 681, pressoché invariati rispetto ai 680 dell’anno precedente.
Clicca qui per consultare i dati direttamente sul sito di Inail
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