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Sentenza del Tribunale di Gorizia condanna i Direttori del cantiere
Con
la sentenza
di primo grado emessa
il 15 ottobre, il Tribunale irroga in primo grado un
totale di 56 anni e sei mesi di reclusione, per i
reati commessi negli anni
Settanta e Ottanta. I
due ex
direttori della attuale Fincantieri sono
stati condannati per reati di omicidio colposo, rispettivamente a
sette anni e sette mesi e sette anni e sei mesi di reclusione e al
risarcimento delle
parti civili, fra
cui l’Inail
e quattro vedove.
I legali dei condannati, nel respingere ogni addebito nei confronti dei loro assistiti che si dichiarano “estranei ai fatti”, hanno espresso riserva di ricorrere in appello, che scioglieranno dopo la lettura delle motivazioni della sentenza.
I legali dei condannati, nel respingere ogni addebito nei confronti dei loro assistiti che si dichiarano “estranei ai fatti”, hanno espresso riserva di ricorrere in appello, che scioglieranno dopo la lettura delle motivazioni della sentenza.
Il processo riguardava la morte di 85 operai della
Italcantieri (oggi Fincantieri) di Monfalcone causata da malattia
dovuta all'esposizione all'amianto. Il dibattimento è durato tre
anni, con 94 udienze. Le condanne -e i risarcimenti- del giudice di
primo grado sono state in alcuni casi inferiori alle richieste del
pubblico ministero, e hanno riguardato solo 13 dei 35 imputati. Fra
gli assolti vi
sono i
responsabili sicurezza del
cantiere e
i legali
rappresentati
delle società
che
lavoravano in
appalto all'interno
dello stesso.
Le parti civili costituite nel processo che hanno
visto riconoscersi il risarcimento sono: quattro delle vedove (le
rimanenti avevano sottoscritto in precedenza una transazione con
Fincantieri all'esterno del processo) la Regione, la Provincia, e il
Comune di Monfalcone, il sindacato Fiom, il Codacons, nonché
l'Associazione Esposti Amianto, e naturalmente l'INAIL.
La sentenza prosegue nell'alveo della linea già espressa dalla giurisprudenza di merito nel processo Fincantieri di Palermo, celebrato tre anni or sono, che ha condannato anche in quel caso i direttori dello stabilimento locale per i reati di omicidio colposo e lesioni gravissime, perpetrati nei confronti di 37 operai, sempre per malattia provocata dall'inalazione delle fibre di amianto.
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18/10/2013
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