15 NOV

ISPRA rapporto dissesto idrogeologico frane e alluvioni

Per il 2017 91% comuni italiani a rischio frana PAI P3 e P4 e idraulico P2

 ISPRA pubblica l’edizione 2018 sul Rapporto dissesto idrogeologico in Italia dal titolo “Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio – Edizione 2018”.

Dati relativi a pericolosità per frane e alluvioni in relazione all’intero territorio nazionale e svariati indicatori di rischio riferiti ai gruppi beni culturali, edifici, famiglie, imprese e popolazione.

Aggiornate le mappe di pericolosità idraulica in base al D. Lgs. 49/2010 (Direttiva Alluvioni 2007/60/CE in Italia), e pericolosità frana dei PAI, Piani di Assetto Idrogeologico.

Tra i comuni a pericolosità frana P3, P4 e/o idraulica P2; si evince che il 91,1% dei comuni italiani ne è a rischio (7.275 comuni); con superficie aree classificate a pericolosità complessivamente di 50.117 km quadrati, ossia per il 16,6% del territorio italiano.

Nello specifico per alluvioni, nel 2017 con l’aggiornamento alla nuova mosaicatura nazionale delle aree a pericolosità idraulica perimetrate dalle Autorità di Bacino Distrettuali; vi sono tre scenari di pericolosità:

• elevata P3, tempo di ritorno fra 20 e 50 anni (alluvioni frequenti),
• media P2, tempo di ritorno fra 100 e 200 anni (alluvioni poco frequenti)
• bassa P1 (scarsa probabilità di alluvioni o scenari di eventi estremi).

Tra le Regioni con i valori maggiori di superficie con pericolosità idraulica media P2 troviamo Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Toscana e Veneto.

Per le frane, stando ai dati Progetto IFFI, la nazione italiana è uno dei paesi che in Europa ha maggiore incidenza dei fenomeni franosi, con superficie complessiva di pericolosità frana PAI e delle aree di attenzione pari a 59.981 km quadrati, ossia il 19,9% del territorio nazionale.

Vi invitiamo a fare riferimento alla sezione sito ISPRA su “Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio – Edizione 2018”.

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